Cronaca Gallipoli Minacce e proiettili per intimidire il consigliere comunale, arrestato “U Tannatu” Marco Barba, esponente della Sacra Corono Unita, era già ristretto ai domiciliari. Arrestato nella notte dai carabinieri di Gallipoli, il 43enne pregiudicato Marco Barba, alias “Tannat... 03/12/2016 a cura della redazione circa 1 minuto Marco Barba, esponente della Sacra Corono Unita, era già ristretto ai domiciliari. Arrestato nella notte dai carabinieri di Gallipoli, il 43enne pregiudicato Marco Barba, alias “Tannatu”, elemento di spicco della Sacra Corona Unita nella sua articolazione territoriale denominata clan “Padovano”, con particolare riferimento alla frangia scissionista riconducibile a Pompeo Rosario Padovano L’operazione "Barbapapà" ha preso le mosse dalla denuncia sporta da Sandro Quintana, consigliere di minoranza del Comune di Gallipoli, con un passato, dal 2009 al 2014, di consigliere provinciale e comproprietario del ristorante “Mare Chiaro”, nel centro storico della città bella. Quintana ed altri dipendenti, nel periodo compreso tra agosto e settembre 2016, sono stati vittime di continue minacce sfociate, con il passare del tempo, in veri e propri atti persecutori. Alla base del gesto la decisione di non consentire, nel corso di più serate di fine estate, l’ingresso gratis dell’indagato nelle principali discoteche gallipoline, mediante le proprie conoscenze con i gestori dei locali notturni. Gli atti vessatori vanno dalle minacce verbali, dirette o telefoniche, oppure con sistemi tradizionali, una lettera manoscritta del Barba, o più moderni come le intimidazioni avvenute mediante Facebook. Non sono mancati poi numerosi episodi in cui “Tannatu” non solo ha mostrato alle parti offese una pistola da lui portata liberamente per le strade cittadine, ma ha anche inviato 2 proiettili cal. 7,65. Barba aveva anche intimato a Quintana, di consegnargli una somma di denaro per poter acquistare un furgone adibito al trasporto di prodotti ittici. Nel corso di due perquisizioni nel settembre scorso, i carabinieri, hanno ritrovato due pistole con proiettili dello stesso calibro di quelli inviati alle vittime, e ben 8 ordigni esplosivi artigianali di varie forme e dimensioni di oltre 3 chili, muniti di miccia e confezionati con nastro isolante. “Tannatu”, ristretto agli arresti domiciliari, si è reso anche responsabile del delitto di danneggiamento seguito da incendio nei confronti di un’autovettura parcheggiata nei pressi della propria abitazione. Barba, trasferito presso la casa circondariale di Lecce è accusato dei delitti di stalking, tentata estorsione, detenzione di armi e munizioni comuni da sparo e materiale esplodente, e, da ultimo, di danneggiamento seguito da incendio.
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