Cronaca Economia e lavoro Politica Casarano Copertino Galatina Gallipoli Consorzi di bonifica, sulla legge di riforma l’attenzione della Corte dei Conti La bozza dovrebbe approdare domani in giunta. Ci vorrà però più tempo per tramutarla in legge con l'approvazione da parte del Consiglio regionale. Buco da 200 milioni di euro, lav... 28/07/2016 a cura della redazione circa 3 minuti La bozza dovrebbe approdare domani in giunta. Ci vorrà però più tempo per tramutarla in legge con l'approvazione da parte del Consiglio regionale. Buco da 200 milioni di euro, lavoratori senza stipendio da mesi e la Corte dei Conti accende un faro. A farne le spese sono soprattutto i lavoratori a tempo determinato, coloro cioè che eseguono le opere di manutenzione di canali e degli impianti, lavorando per meno di 100 giornate all'anno. È da aprile che attendono il pagamento degli stipendi e almeno per buona parte di agosto le cose non cambieranno. Nell'incontro avvenuto ieri, a Bari, tra i sindacati e l'assessore regionale all'Agricoltura, Leonardo Di Gioia, è emerso che il commissario ad acta si è insediato da 10 giorni e finché verranno sbrigate le lungaggini burocratiche di assegni non se ne parla, sebbene si tenterà di accelerare il tutto. Intanto gli operai si indebitano per poter portare a casa almeno lo stretto necessario per mandare avanti la famiglia, decurtando tra l'altro da quel poco che hanno, le spese per andare a lavorare visto che dai Consorzi è arrivata la stretta. Non vanno meglio le cose per i dipendenti a tempo indeterminato, in presidio oggi a Roma e in Puglia per rivendicare il rinnovo del contratto di lavoro. Intanto, però, lo scoglio resta la legge di riordino. Bisogna mettere mano al maxi debito da 220 milioni di euro che non permette di rilanciare gli enti in profondo rosso da 10 anni. La Corte dei Conti ha aperto un fascicolo d'inchiesta per fare luce sulla gestione dei Consorzi, alla luce del dissesto. Cosa ha portato un debito di così grande entità? Solo il mancato gettito da parte degli agricoltori, esentati dal pagamento delle cartelle esattoriali? Forse no, ed è su questo che i magistrati contabili starebbero facendo luce. Prima, però, sarà la Regione a decidere la strada da intraprendere. Il ritorno al pagamento del tributo sui servizi futuri è cosa ormai assodata, nonostante non vada giù a chi lamenta la scarsità degli stessi, ma non basta. Bisogna ipotizzare il modo di assorbire il pregresso: caricare sugli agricoltori sembra del tutto impossibile, scaricarlo sulla Regione potrebbe essere una strada. Ma l'assessore sarebbe intenzionato a porre il problema all'interno della maggioranza. Se questa dovesse essere la strada, occorre la massima condivisione e la piena assunzione di responsabilità da tutto il centrosinistra, soprattutto perché bisognerà passare indenni dal fuoco incrociato delle opposizioni. Nella prossima legge di assestamento di bilancio dovrebbero essere ritagliate ancora risorse per il funzionamento dei Consorzi sino al varo della riforma, altrimenti tra bollette di luce, acqua e stipendi non pagati, si rischia la paralisi totale. Il futuro immaginato da Di Gioia prevede il ritorno a degli Enti efficienti, capaci di camminare sulle proprie gambe, affidati alle associazioni agricole e che non debbano più ricorrere agli interventi straordinari. Ma nei corridoi della Regione si ipotizza anche un aut aut: o passa la bozza o il futuro è la chiusura dei Consorzi. I sindacati attendono l'approvazione della riforma ormai da tempo. "Se qualcuno rema contro il sistema dei Consorzi - avverte Dino Salvato, segretario regionale Filbi Uil Puglia - si deve assumere la propria responsabilità. Politica, prima di tutto, perché la politica ne ha deciso il commissariamento, ha gestito i consorzi, esentando gli agricoltori dal pagamento del 630. Hanno creato il deficit. E - continua Salvato - anche gli agricoltori dovranno assumersi le proprie responsabilità, visto che la legge nazionale impone per questi Enti l'auto governo. È ora che gli agricoltori ne prendano in mano le redini e la politica faccia un passo indietro". I sindacati hanno avanzato una proposta all'assessore, sul riassorbimento del debito pregresso: la Regione cancella il debito derivante dalle anticipazioni - ammontanti a circa la metà del debito totale - e i Consorzi contraggono un mutuo, garantito dalla Regione stessa, per rientrare in 10 o 20 anni, dal disavanzo per la restante parte. Si vedrà, intanto oggi, è un'altra giornata di protesta per i lavoratori senza stipendio e con un contratto fermo ad anni fa. Fonte: Barisette.
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